Introduzione
È questa un'antologia
poetica virtuale che si adatta bene ai tempi tristi del ridimensionamento dei
contatti sociali per evitare il contagio di questa serissima epidemia
influenzale, che oltretutto sta condizionando e modificando le nostre abitudini
di vita. Bisogna rimanere a casa, proteggersi da eventuali possibilità di
prendere questo e altri tipi di malanni. Quindi, rassegnarsi al fatto che,
purtroppo, tutte le attività sono rallentate ed alcune anche sospese. Pensare
di pubblicare nel modo tradizionale un libro, nel nostro caso un'antologia,
comporterebbe delle difficoltà che non è proprio il caso di affrontare, come ad
esempio il lavoro editoriale e tipografico che richiederebbe continui contatti
anche fisici con l'esterno, uscite, incontri, eccetera.
Dunque, lavoriamo da casa, in modo sobrio, e
soprattutto senza alcun impegno economico. Ma nello stesso tempo, cerchiamo di
realizzare un'opera degna e utile, in qualche modo, alla diffusione della
cultura, utilizzando appieno i mezzi tecnologici che ci vengono offerti dai social; e non è detto che nel futuro si
possa continuare così, almeno parallelamente, accostando i lavori editoriali
veri e propri a quelli artigianalmente elaborati e prodotti in modo
"virtuale".
Siamo così giunti a questo secondo volume. Ho
preferito realizzare l'antologia inserendo dieci Autori per volume, soprattutto
per un motivo di "snellezza" e fluidità di lettura. La selezione, da
parte mia, è del tutto libera e comunque gli inviti a partecipare sono rivolti
ad Autori che hanno già maturato una considerevole esperienza poetica in ambito
nazionale, non però precludendo l'eventuale inserimento di giovani autori che
si stiano facendo apprezzare in questo periodo e che possano costituire il
futuro della nostra poesia italiana; o anche, il mio invito sarà rivolto ad
autorevoli voci estere che, in un modo o nell'altro, abbiano contatti con la
nostra realtà poetica.
Ringrazio intanto gli Autori che mi hanno
permesso di realizzare questo secondo volume. Sono anche loro poeti di grande spessore
e che si dedicano all'attività letteraria con grande impegno, prodigandosi
anche nella diffusione della cultura e della poesia in particolare, non solo
operando sul loro territorio ma anche in ambito nazionale
Giuseppe
Vetromile
__________________________________________________________________
LUCIANNA
ARGENTINO
Lucianna Argentino, romana, è poetessa molto
prolifica, ma la quantità delle sue produzioni letterarie non ha mai
pregiudicato la qualità, sempre elevatissima, dei suoi progetti. Ogni libro
pubblicato, sempre con Case Editrici di grande spessore, rappresenta un
percorso completo e profondo, nell'ambito della ricerca interiore come in
quello del sociale. Attenta osservatrice, riesce a tradurre in alta poesia le
minime storie di ognuno, le sofferenze e le speranze tanto proprie quanto
altrui.
(Da
Verso Penuel, Edizioni dell’Oleandro,
2003)
Baciata
dall'attimo e da quel bacio all'attimo
consegnata
sminuzzo la realtà per meglio amarla,
nell'ora
in cui le rondini tornano
ad
abitare le fessure di pietra e gli angoli
della
stanza placano la loro aguzza forma.
Vorrei
tornare a questa vita col privilegio
di
chi non si è mai guardato in uno specchio
per
darmi un'esitante certezza ora che esito soltanto.
***
Andare
dove la luce dura l'infanzia
e
il passo svelto di quanto in me riposa
in
altra quiete e invecchia alla distanza
del
fiato corto delle cose.
È tempo anche per me d'invecchiare
ma
piano ancora come chi fa le cose a peso
confuso
dallo sciabordio dell’eternità
contro
la chiglia di ogni attimo.
E
quella luce cui vado in trasparenza
in
dismisura di te che al canto sfrondi il mio penare
è
cronaca d'ombra, veste del mio nuziale esistere.
***
(Da
Diario inverso, Manni Editore, 2006)
Trasalgo
a Dio bestemmiato su una panchina
con
la vernice bianca e sento il raccapriccio del legno
vedo
l’immobilità attonita delle altalene
metronomi
dell’infanzia
che
è lode al cielo e alla terra
è
carezza al tempo perché se ne stia buono
a
godersi una zuffa di passeri e piccioni
e
lasci ai pony, giro dopo giro, la misura del sacro.
***
È fatica attendere, sperare,
vivere
strappati da se stessi
stare
come vino nuovo in otri vecchie
col
timore che il legno ceda
e
ci si versi in terra e la terra ci ingoi
e
il tempo faccia a meno di noi.
***
(Da
L’ospite indocile, Passigli, 2012)
Dice
che non c'è addio nelle asole
e
asola allora sia:
poca
materia intorno e vuoto.
Sia
passaggio e allaccio
sia
lo spazio dell'abbraccio
sia
pertugio e rifugio
sia
il chiuso esposto alla parola.
***
Sommale
le storie, fanne cifre aguzze
come
gli anni di quelli vissuti
sulla
capocchia di uno spillo;
prendimi
il fiato, la rincorsa;
trattienimi
dentro silenzi
in
ascolto delle radici,
del
crescermi dell'anima
mentre
scrivo per sapere cosa è natura
e
cosa è sostanza e come fa a essere buono
un
frutto o un uomo.
***
(Da
Le stanze inquiete, La Vita Felice,
2016)
Ha
un senso vivere e lavorare
se
una bambina mi guarda a lungo
e
poi mi dice sei bella
e
alla sua voce io di lei mi accorgo
e
del suo sguardo fermo su me assente
e
sanata risalgo al mio presente.
E
le sorrido pure se so che non è bello
il
mio viso stanco, annoiato
e
a disagio per il mio scoperto esilio
per
quell’asilo in me la benedico,
per
i suoi occhi patria al mio foglio là in apnea
e
all’inchiostro calmo che spero sia tempesta.
***
Pina
un metro e cinquanta di acciacchi
mi
dà monete dal calore buono
e
un po’ rassegnato come il suo sguardo
velato
di pianto nel raccontarmi che il marito,
malato
da tempo, l’ha svegliata in piena notte
e
le ha detto Pina, Alberto se ne va…
E
se ne è andato, come ce ne andiamo tutti,
già
distanti gli uni dagli altri per certi invalicabili silenzi.
________________________________________________________________
MARCO BELLINI
Marco Bellini,
poeta brianzolo, noto in ambito nazionale, ha pubblicato diversi libri di
poesia con Case Editrici importanti, ed inoltre è molto attivo nell'organizzare
incontri ed eventi letterari di spessore con la sua Associazione Artee20. La
sua è una poesia che indaga molto nella persona e nel sociale, con versi che
puntualizzano subito anche il minimo elemento: come in questa poesia, dove il
sentimento e l'umanità emergono in un attimo da uno stato di smarrimento
abitudinario della quotidianità.
La firma
D’improvviso,
mentre cammino
mi
accorgo di non avere la tua firma.
È
un passaggio della mente
senza
preavviso
perché
tu capiti e abiti.
Inconsapevole
il passo rallenta
cercando
nella memoria un foglietto
un
appunto conservato che porti
quel
tratto elegante delle linee
l’alternanza
di curve e spigoli
a
definire un profilo che non trovo.
D’improvviso,
mentre cammino
mi
accorgo di non avere
il
tuo nome
scritto
da te. Scrivere
è
il verbo che ti perde.
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LUIGI CANNILLO
Poeta e critico milanese, Luigi Cannillo è
socio dell'Associazione Culturale Milanocosa, insieme ad Adam Vaccaro, con il
quale organizza e coordina molteplici eventi letterari di grande rilievo. La
sua poesia è ben nota ed apprezzata in ambito nazionale e anche internazionale,
essendo anche un ottimo traduttore. Riportiamo qui di seguito alcuni testi
tratti da due suoi libri, dove si evince una linea poetica cólta,
discorsiva e fortemente simbolica.
(Da
Cielo privato, Joker Ed., Novi Ligure,
2005)
La
stuoia di granturco stesa
senza
ostacoli fino all’orizzonte
Corre
l’estate d’ombre
uniformi
sull’unica pianura
Vietati
miraggi le illusioni
eppure
non cancellano speranza
di
avvistare finalmente dalle rogge
scintillante
improvviso un parabrezza
Implorano
un motore
scagliato
nella quiete
prevalere
su oche e cicale
Da
un margine invisibile
per
la luce assoluta di giugno
si
sgretola l’attesa in abbandono
Resterà
vigile di guardia nella gola
il
grido di saluto alla catena
pronto
allo scatto ad altri arrivi
Anche
contando foglia a foglia
ogni
filare sull’aia ad essiccare
ciò
che si attende invano
non
matura interessi e non si estingue
***
La
natura ha un disegno evidente
fingendosi
fragile affondare la spina
offrirsi
armata all’aggressore
Mentre
contempli o modifichi
prepara
burrasca fuoco improvviso
detta
la legge e il suo rovescio
Chiamando
per nome raggiunge
il
rifugio sommerso nell’isola
e
nella moltitudine ogni singolo
Mio
carnefice, insiste, figlio amato
Correvo
inseguito dal richiamo
alfiere
avvolto nella sua bandiera
Accendo
i suoi misteri e quando cado
mi
risolleva ancora incandescente
***
(Da
Galleria del vento, Ed. La Vita
Felice, Milano, 2014)
Quale
rivelazione
pulsa
dentro, quale tessuto
ansima
al mondo. Non un dolore
da
tagliare con la spada
né
lo stordimento di un piacere
Ma
una creatura roteante teste
in
ogni direzione, magma di vulcano.
Estasi
e tortura, in unico respiro
che
tutto trafigge, come freccia ferma
Qui
scolmano gli sguardi, le ossa
sfiorate,
da qui si espandono fibre
Se
il dominio umano si dichiara,
il
potere del corpo esplode muto,
il
mondo si offre e si distacca
per
essere restituito
***
Dalla
scintilla negli occhi
alle
arcate del passo e della voce
tutto
nel corpo risplende
compone
un doppio tesoro
Presenza
in sé compiuta
per
il mondo che racchiude
E fenomeno nel cosmo
tramite
di luci e di vuoto
Da
qui appari come superficie
beato
di luce e silenzio sospesi
Tutto
orizzontale, l'azzurro
e
l'oro estivi, la schiena e il muro
Scivola
una barca non vista
si
nasconde un'ombra, tu vedi altro
Nel
tuo mondo senza numeri
ti
restituisci agli elementi puri
Il
desiderio ormeggia al confine
sulla
soglia irremovibile del corpo
mentre
ogni ramo e onda
sono
vene e pelle bagnata di luce
Contemplo
ad occhi spalancati
quello
che tu vedi ad occhi chiusi
____________________________________________________________
DOMENICO CIPRIANO
Domenico Cipriano è un riferimento importante
della poesia irpina e nazionale, essendo un autore di grande impegno ed
esperienza letteraria, nonché critico e organizzatore di eventi di rilievo. La
sua è una poesia molto vicina all'uomo, alla società e alla storia: molto
apprezzata è, ad esempio, la sua produzione poetica (Novembre, Transeuropa, con
una versione anche bilingue: November, per Gradiva) in ricordo del terremoto
che colpì profondamente l'Irpinia nel fatidico 1980. Note anche le sue
incursioni in campo musicale con la creazione di brani di poesia e musica.
Testi
poetici tratti dalla sezione “Reminiscenze del sole” in L’origine (L’arcolaio 2017)
Soffro
la distanza dalla scrittura
l’indecifrabile
cantabilità immaginata di un paese
le
tue labbra friabili e distese
la
logica imperfetta che ci unisce
e
lenta svilisce, riappacifica ogni sogno.
Il disegno pieno
della
valle coercitiva. Le linee frammentarie
oltre
la collina, le persone
che
si salutano virando, il canto affannoso,
il
fiato, la speranza di una stanza vuota. Il mutare
dei
suoni in lontananza
preclude
la
voglia di scrivere che immutabilmente assale.
Irriverente
il sole ci guarisce e le tracce
appaiono
in superficie. Ci sono amici sfioriti ovunque
tra
le dune sottostanti, distanti pochi giorni
o
disseminati da un brivido che attende il freddo
nel
piacere nascosto tra le mura, sottoscritto in questo spazio.
***
(per Maria Teresa)
Ti
invito a pensare al microcosmo degli eventi
come
induzione della vita
e
se l’estensione svilisce
reclamane
la forma nelle tue azioni giornaliere
e
il taglio netto dello sguardo sulle cose.
Hai
mura spesse
che
ti vincono e proteggono,
tutti
i sogni ciclostilati in questi oggetti
(dalle
giunture perfette) sbiadiscono
se
arrendi i tuoi pensieri e le parole.
Sei
noi
scaraventati
dal temporale,
la
grandine che ha reso i suoi fregi alle piante
e
spezzato i fiori.
Cerca
– nell’acqua fragile – l’amicizia del sole.
***
Il
calore ci riporta all’esistenza
e
i corpi immobili chiedono calore
parole
e gesti
anche
se non daranno ritorno.
La
timidezza di sentire il mondo
nel
suo farsi giorno
mancherà
in questa isola sospesa.
Il
sole si restituisce alle galassie siderali
che
si svelano
per
la nostra comprensione già dissolta.
Le
carezze sui muscoli indolenti sono le stesse di sempre
è
lieve curarsi degli occhi chiusi
in
questa distanza dalle cose.
___________________________________________________________
STEFANIA DI LINO
Stefania Di Lino, romana, è poetessa e artista
a tutto tondo di eccezionale talento: in lei si invera l'arte pregevole e
genuina nelle sue varie ed originali forme, unita ad un'intensa attività
letteraria di alto livello, sia in ambito di critica letteraria e in qualità di
organizzatrice e conduttrice di eventi di spessore, sia come poetessa. Il suo
stile, colto elegante e del tutto originale, si contraddistingue per i versi
ritmati tramite cesure (barre). Ne riportiamo qui di seguito alcuni esempi.
le
distanze i perimetri / le angolazioni / il goniometro
giusto
per la misurazione / e poi il metro lineare /
quadro
o cubico / il rapporto in scala / (di Policleto la
proporzione)
/ la sezione aurea e non ultima / l’ispirazione.
//
La distanza utopica che avanza all’orizzonte /
con
quel punto di fuga a latere o a fronte //
tutto
mi disorienta / tutto è mancanza,
***
se
fosse contenere il tuo parlare / esperienza le parole
spese
/ se solo tu scrivessi col tuo sangue / che sgorga
da
un dolore che non passa / sarebbe altro parlare /
certo
/ altro scrivere sarebbe //
se
le parole fossero surrogato / medicamento elaborato /
di
ferite leccate lenite / – come fa un cane con le sue
ferite
– / se scrivere fosse sempre prelevare / cellule
dal
nerbo osseo centrale / lembi sanguinolenti / dalla
propria
spina dorsale / i versi sarebbero salvezza,
unguento
/ diventerebbero certezza, medicamento,
***
ecco
il tempo in cui / il ricordo passa / di mano
in
mano / passa / come un testimone / (di mano
in
mano) / il ricordo perde / cedendo ogni volta /
all’oblio
qualcosa / prosciugatezza di parole / quasi
fosse
partita pari e patta / che non abbia come posta la
vita
/ se non fosse che sulla fronte / coli il sudore / di
una
guerra mai finita / e di disfatta / e allora saranno
i
poeti pessimisti / quelli seri severi / i maledetti / neri
come
gatti neri / ad incendiare le notti / a dar fuoco
ai
pensieri,
(testi tratti da La parola detta, La Vita Felice ed. 2017, Milano)
___________________________________________
FEDERICA GIORDANO
Poetessa napoletana, nonostante la sua giovane
età si è subito fatta apprezzare per la qualità del suo dettato poetico, che si
sviluppa su temi di ricerca dell'essenzialità delle cose e della possibile
redenzione di una società troppo incline all'esagerazione in ogni ambito. Federica
ha un lessico diretto ma simbolico, specchio di una realtà spesso mistificata e
ambigua. Ottima traduttrice e studiosa della poesia tedesca, è anche valente
critico letterario. Proponiamo qui di seguito alcuni brani tratti dalle sue
ultime pubblicazioni.
(Da
Utopia fuggiasca, Marco Saya
Edizioni, 2016)
Luoghi bianchi
Pochi
i luoghi dove non nidifica il ribrezzo:
gli
occhi del cavallo – ossi di nespola
il
pianoforte e la scordatura avorio,
il
sorriso alla sconosciuta.
Il
volo del nibbio sulle case,
la
giornata lenta di Morano.
Ifigenia siamo noi
Mani
feroci arrangiano ancora
la
nostra epopea.
Hanno
imparato, antica,
la
retorica del gesto.
Le
stesse mani posano sui cocuzzoli
i
monasteri e le tuniche segrete.
Invece
noi conserviamo nell'asfalto
la
nostra luce greca,
nell'addio
lanciato sul binario,
nella
folla sconfitta dal numero.
E
non fa più effetto glaciale
che
una donna muoia per sacrificio,
o
la sua speranza.
Che
resti almeno nascosta quella luce
dentro
la voce di un narratore.
Che
almeno possiamo riconoscerla
e
sgranare gli occhi di paura come statue.
Il
dettaglio moderno è la sutura greca.
***
(Da
La luna è un osso secco, Marco Saya
Edizioni, 2019)
1
Gli
oceani intonano distanze sopra il fuoco
e
le lontananza asiatiche cambiano la mente.
Gli
uomini camminano, si parlano, si annientano:
un
animale deforme con milioni di teste
che
fa confusione e che sporca e che si fustiga da solo.
Invece
nel verso dell'orso polare resta una pietà
dopo
che ha macchiato di un sacrificio rosso
la
santità del ghiaccio.
17
Mi
chiedo dove finisca il silenzio
che
mi regna in casa quando taccio.
Dove
sia il suo perimetro e dove
le
sue porte.
Provando
ad abitare casa nostra,
noi,
i grandi assenti,
viviamo
di lacerti e dei richiami
indecifrabili
delle nostre cose.
La
tenda esibisce un'immobilità di marmo.
32
La
parola perfetta è il canto del gallo
a
dire che il giorno
è
il torso della mela che non mangiammo.
La
voce lancinante che proviene dagli ovili
solo
i morti la intendono.
____________________________________________________________
ANTONIETTA GNERRE
Poetessa, scrittrice, critico letterario,
giornalista, Antonietta Gnerre, irpina, riunisce in sé molte attitudini e
competenze letterarie di grande spessore. Presidente del prestigioso Premio
Prata, la Cultura nella Basilica, ha il merito di aver saputo concentrare nel
territorio irpino un evento culturale di rilievo, riconosciuto e apprezzato in
ambito nazionale. Studiosa della poesia religiosa dell'ultimo novecento, si
distingue per una lirica illuminata e pregna di valori spirituali.
C’è
una cosa davanti a me,
si
stende come una promessa.
Cammina
lenta come una radice
ama
i miei passi, la valigia bianca,
la
metamorfosi delle spalle.
Di
colpo la cerca il sole, ciò che non è trascorso:
il
ritratto di una montagna
liberata
dalla neve.
Questa
cosa ha fede nella memoria.
È
un dono, mi abbraccia,
perdona
le assenze, le parole superbe.
Riceve
comandi dalle nuvole,
quando
la pioggia racconta
ogni
cosa del cielo.
Dicono
che sia un'ombra.
Io
rispondo che è l’abito che trasforma il mio corpo
quando
vado in giro.
***
Non
ricordo quali alberi davano i frutti,
so
solo che erano al centro di un luogo.
Che
gli anni incisi in metri
segnavano
correnti, venti,
gusci
di tartarughe.
Non
ricordo se tutti gli alberi
hanno
avuto fretta come me
di
riordinare i minuti.
So
che sono stati veri
quando
pulivo le pentole, i piatti.
Quando
stringevo il telecomando,
il
carrello della spesa.
Quando
perdevo il diritto di riconoscermi.
Di
riconoscere la talpa che mi fissava.
Gli
alberi apparivano dietro le pareti della mia casa,
in
vita nei momenti delle cose.
Questo
è stato l’enorme traguardo
che
ho dovuto superare:
sapere
di non sapere più.
__________________________________________________________
CINZIA MARULLI
Poetessa romana conosciutissima in ambito internazionale
per le sue molteplici attività e contatti con il mondo poetico estero, in
special modo con quello latino americano, avendo partecipato a diversi Festival
della poesia che in quei luoghi sono celebrati in modo molto impegnativo e
serio, coinvolgendo voci poetiche da tutto il mondo. Cinzia Marulli ha una
poesia soave, delicata, con temi che trattano sovente la donna e il sociale.
Molto attiva anche nel campo della critica e dell'editoria, con proposte di
eccellenza con la collana Le Gemme per le Edizioni Progetto Cultura.
(Da
Percorsi, La Vita Felice Edizioni,
2016)
Eppure
c’è un sentiero
che
porta in alto
in
quel luogo di sole
dove
l’ombra è amica
un
luogo piccino
che
affaccenda il respiro
e
il riposo saluta
come
farebbe un amico
e
questa chiave
che
giace a terra sconsolata
sa
che non ci sono serrature
in
quella porta
il
varco è aperto
e
attende
attende
il passo
lentamente
sorridere
perché
giocano i bambini
e
loro non hanno segreti
e
nulla è chiuso.
***
Tu
mi guardi come fossi nebbia
eppure
sento una voce
una
voce chiara
e
la tua risposta
che
fulmina il pensiero.
Dimmi.
Copri
questa domanda disperata.
«Dov’è
il senso del sentiero?»
Lo
chiedo a te che stai lì
con
le mani nella terra
e
i piedi in aria come radici celesti.
«Il
senso del sentiero» mi dici
«non
è nel percorso
e
neanche nell’arrivo.»
Poi
la certezza:
«È
nel ritorno.»
***
Forse
è nel silenzio che si ascolta
la
musica più sublime
in
quel vuoto che avvolge
tra
la sospensione ansante del respiro
e
l’attimo incerto sul bordo del destino.
Nell’apparente
conclusione di un percorso
si
sfiorano i sentieri del domani.
***
Mi
sono sempre chiesta dove vanno le nuvole
a
chi porteranno l’acqua della loro pioggia.
Non
ci sono orme
nessuno
che calpesti questa terra umida
eppure
sento un sorriso avvicinarsi
l’abbraccio
invisibile della luce a trafiggere il buio.
_________________________________________________________________
MARIALORETA MUCCI
Di origini abruzzesi, Marialoreta Mucci svolge
la sua attività lavorativa a Roma. Poetessa originale, si è distinta per il suo
originale dettato poetico, basato su un lessico ricco di figure retoriche,
quali la paronomasia e le allitterazioni. Il suo è un dire immediato, sovente
ironico, scevro da ogni falso sentimentalismo. La sua recente pubblicazione,
Ecolalia, per RPlibri, ne è testimonianza diretta.
Liquida
è la parola sotto il filo che soggiace
la
lingua saliva
Saliva
Il
misero scirocco chino sul rivo
Del
tuo orecchio reclino
Al
di là della parola s’intrecceranno le fugaci linee
(inedito)
***
Il
tempo tecnico dell’abbandono
Il
tempo tecnico dell’abbandono per i respiri connessi ai battiti
cardiaci
rimbombano nel silenzio assordante del tuo dolore.
Lontano
dalle carezze d’amore. Solo abbandonato dalla Speranza
che
in forma cieca saluta il mondo. Non accetterò di vederti
sparire
in forma d’ossa. Saprò come onorarti al di là di chi recide
la
vita. Ti toccherò e sospirerò ancora anima mia ovunque tu sia.
(inedito)
***
Le
parole sono sommerse sotto scaffali di libri
Sotto
comizi d’autore
balzano
sulle carreggiate come pubblicità
manifestano
le loro intenzioni nella vanità
celano
l’intensità della connessione
si
immaginano gli idiomi che verranno
(da
"Ecolalia", RPlibri, 2019)
***
Rubare
il cielo che non era di Dio
Per
convertirmi
Per
salvare una nuvola dall’oblio
Per
salvarmi io
Potenti
le voci ma solo nei microfoni
Nelle
radio, nelle tv
Afone
ma potenti
Potenza
saranno solo i battiti cardiaci
Si
odono i voli degli uccelli diramati
Forti
solo nell’aria
(da
"Ecolalia", RPlibri, 2019)
***
La
sera bruna
Mi
spilla un valzer azero
Lontano
il ricordo di un tè nero.
(da
"Ecolalia", RPlibri, 2019)
***
La
poesia è terroristica
Inoffensiva
nel secolo algebrico
Delirio
collettivo
Variazione
mistica
Frattura
avveniristica
Frantumazione
di sogno
Zingara
Orfismo
tattile
Crash
Bug
Vacuo
è il software senz’hard
Secolo
Shakespeariano
per mancanza
(inedito)
***
Sfinge
oltre il cielo dipinge
La
fissità dell'eterno ritorno
Ai
piedi dell'enigma immobile e futura
La
città eternamente densa di mura
Schiude
la terra immobile e più non ha paura
Cura
l'incudine della roccia i pori
E
incandescente scioglie intorno
(inedito)
___________________________________________________
ADAM VACCARO
Nato in Molise ma residente a Milano da
tantissimi anni, Adam Vaccaro ha dedicato e dedica gran parte della sua vita
all'arte e alla letteratura, riuscendo a tessere trame culturali che integrano
altre arti e in particolare la musica. Attivo anche sul piano delle iniziative
di grande spessore, come la fondazione dell'associazione Milanocosa, con la
quale porta avanti incontri e rassegne letterarie. Attento osservatore, la sua
poesia tocca argomenti fortemente sociali, con un lessico fluido e colto.
Chiara e l’Ignoto
Chiara
che stai arrivando
e
mi stai già parlando
con
voce e parole che
non
conosco non capisco –
sei
tu l’Ignoto che parla
ridendo
a questo tempo?
Tempo
che pensa d’essersi
fermato
come stampato
in
me e guarda bambino
l’ignoto
continuo che
solo
tu sai – coperta
stretta
nelle tue manine
da
scoprire piano
piano
aprendo ridendo
un
ditino alla volta
nel
cuore della notte
Inedita - 10 luglio
2018
***
L’acqua alata
C’era una fonte chiamata acqualata
limpida e lieve da veder volare quasi
l’anima infilzata dal don che bofonchiava
dalla grata del confessionale o col
dito puntato
fulminava dal pulpito tutte le colpe e
i peccati.
C’era una fonte che dicono avesse fatto
miracoli
per un paese di sassi – ché irrorato
dal suo canto di
latte aveva sentori di vita e
d’infinito – un’acqua
che poteva dare anche l’illusione di
tergere
tutti i peccati e gli orrori del mondo.
Milano, luglio 2016
(Da Identità
Bonefrana, Di Felice Edizioni, gennaio 2020)
***
Nell’affollato metro
Nell’affollato
metro è seduta lei
che
mi sorride e il mio lui
ringalluzzisce
memore
sedicenne
– seducente
raggelato
dall’offerta
del
posto all’io canuto:
della
gran festa dell’amore
sono
rimaste le maniglie –
rotonde
biglie sempre in attesa
Inedita, maggio 2019
***
Discantiche
Ruota
ruota come un pavone
o
un mestolo nel minestrone
se
la iena non è ancora piena
ché
la vittima va cotta al gelo
infarcita
di paura – suo gustoso
piatto
freddo di passione d’es
plosione
– d’escrescente ridente
natura
che ama la carne
condita
dalla salita in cielo
di
ogni respiro di coscienza
di
ogni sospiro di speranza
Ruota
ruota Drago tra i Monti
prima
di azzannare i nostri conti
debiti
e tutto quello che ci manca
da
esperto del Vuoto che ama
la
follia d’hybris di dorarlo
dal
palo più alto che splende
in
cima al palazzo di menzogne
e
lazzi – espansi in schermi e
onde
– dolcemente cullanti a
farcire
menti e mondi uccisi dal
suo
dominio su questa gabbia
addobbata
da drappi e stracci di
libertà
– gioiosi cocci e lacci di
dura
corona sul cuore d’Europa.
Ruota
ruota mio cuore es
pulso quasi ucciso e re
cluso da questa banda ri
dente di catene e denti
d’oro – eredi perfetti di Cia
lis
e ridicoli cazzuti di una
banda
alla Meckie Messer
Inedita, 31 maggio 2019
***
Virus tra noi
Ciliegi e peschi stanno fiorendo
e se ne fottono di corone di
virus che pare irridano noi
incarcerati dall’invisibile
che dilaga in un fiume
di hybris
e stupidità prona
arrogante e impotente mentre
si dimena e resiste ciò che resta
dell’umano invisibile
11 marzo 2020
_______________________________________________________________
NOTE
SUGLI AUTORI
Lucianna Argentino
Lucianna Argentino è nata a Roma nel 1962. Ha pubblicato i seguenti libri di poesia: Gli argini del tempo (ed. Totem, 1991)
con la prefazione di Gianfranco Cotronei; Biografia
a margine (Fermenti Editrice, 1994) con la prefazione di Dario Bellezza; Mutamento (Fermenti Editrice, 1999) con
la prefazione di Mariella Bettarini e postfazione di Plinio Perilli; Verso Penuel (edizioni dell’Oleandro,
2003) con la prefazione di Dante Maffia; Diario
inverso (Manni editori, 2006) con la prefazione di Marco Guzzi; L'ospite indocile (Passigli, 2012) con
una nota di Anna Maria Farabbi; il poemetto Abele
(Ed. Progetto Cultura, Le gemme, 2015) con la prefazione di Alessandro Zaccuri;
Le stanze inquiete (Edizioni La Vita
Felice, 2016); Il volo dell’allodola
(Edizioni Segno, 2019) con la prefazione di Gianni Maritati; In canto a te (Samuele Editore, 2019).
Il 29 settembre del 2019 le è stato assegnato il Premio "Caro Poeta 2018"
durante la quinta edizione di “La parola
che non muore” Festival a cura di Massimo Arcangeli e Raffaello Palumbo
Mosca presso il Borgo La Commenda (Montefiascone, Viterbo).
Marco Bellini
Marco
Bellini, nato nel 1964, vive in Brianza. Sue pubblicazioni sono: Semi di
terra (LietoColle, 2007); per le Edizioni Pulcinoelefante la poesia Le
parole (2008); la plaquette E in mezzo un buio veloce (Edizioni
Seregn de la memoria, 2010); Attraverso la tela (La Vita Felice,
2010); Sotto l’ultima pietra (La Vita Felice, 2013), La distanza
delle orme @ – Poesie con CD Inserti (La Vita Felice, 2015); il libro
d’artista Tra le spine (Edizioni Il
ragazzo innocuo, 2018). Nel 2013 è risultato vincitore con inedito nelle
selezioni italiane per l’European Poetry Tournament. Sue poesie hanno ottenuto
riconoscimenti in diversi concorsi e sono presenti in numerose antologie, su
blog e riviste di settore. È stato tradotto in diverse lingue europee. Fa parte
delle giurie del Premio Letterario
Nazionale Galbiate e del Premio
Nazionale di Poesia Umbertide 25 Aprile. Collabora con il semestrale di
letteratura Incroci e con la rivista Qui Libri. Ha curato l’antologia poetica Muri a secco (RPlibri, 2019). Cura la rassegna di eventi sulla poesia
in collaborazione con l'Associazione artistico culturale Artee20 di Merate
(Lc).
Luigi Cannillo
Luigi Cannillo, poeta, saggista e traduttore,
consulente editoriale, è nato e vive a Milano. Ha pubblicato, tra le sue
raccolte di poesia più recenti, Cielo
Privato, Ed. Joker, Novi L. (Al), 2005, e Galleria del Vento, Ed. La Vita Felice, Milano, 2014. È presente, come poeta, curatore o con interventi
critici, in antologie e raccolte di saggi. Ha curato recentemente con S.
Aglieco e N. Iacovella Passione Poesia -
Letture di poesia contemporanea (1990-2015), Ed. CFR, Milano, 2016. È stato
redattore della collana Sguardi dell'Editore “La Vita Felice” e codirettore
della rivista La mosca di Milano.
Collabora alla rivista internazionale Gradiva,
Olschki Ed., New York/Firenze.
Domenico Cipriano
Domenico Cipriano, nato nel 1970 a Guardia Lombardi
(AV), vive e lavora in Irpinia. Vincitore del premio Lerici-Pea 1999 per
l’inedito, ha pubblicato: Il continente
perso (Fermenti, Roma, 2000, premio Camaiore opera prima); Novembre (Transeuropa, Massa, 2010, rosa
finalista premio Viareggio); Il centro
del mondo (Transeuropa, ivi, 2014, premio G. Pisano); November (edizione bilingue a cura di Barbara Carle, Gradiva
Publications, New York, 2015); L’Origine
(L’arcolaio, Forlimpopoli, 2017) che inaugura la “Collana ɸ”; La grazia dei frammenti (poesie scelte 2000-2020, Ladolfi editore,
2020), una antologia ragionata di poesie a 20 anni dal primo libro.
Ha collaborato con vari artisti, realizzando
libricini da collezione e progetti specifici di incontro tra le arti, in
particolare, con la musica. Ha realizzato il CD di jazz e poesia JPband Le note richiamano versi (Abeatrecords,
2004) e guida la formazione di musica e poesia “e.Versi jazz-poetry”. Ha
scritto i testi di #Hirpiniafelix “Pecore, zappa, scalpello e computer” a cura
del Festival internazionale di media art FlussiTalk Rurality 2.0,
video-performance presentata a EXPO 2015. Nel dicembre 2019 una sua poesia ha
accompagnato un’opera di Nina Maroccolo per lo speciale annullo filatelico
della Notte dell’Arte di Napoli, a cura di Poste Italiane.
Sue poesie sono presenti in riviste e antologie
ed è redattore della rivista Sinestesie.
Altre notizie su: www.domenicocipriano.it
Stefania Di Lino
Stefania Di Lino è formatrice e docente
abilitata per l’insegnamento di materie artistiche nei Licei. Artista e poeta,
organizza e cura eventi artistici ed è membro di giuria in diversi concorsi
letterari. Ha partecipato al World Poetry
Movement con la Palabra en el Mundo
in varie edizioni. Ha pubblicato le sillogi: Percorsi di vetro, per DeComporre Ediz. nel 2012, e La parola detta per La Vita Felice Ediz.
nel 2017. I suoi testi si trovano in diverse antologie e riviste specializzate.
Cura recensioni, è redattrice presso il Blog e rivista cartacea Bibbia
d’Asfalto, e presso il Blog ParolaPoesia. Ha partecipato al Concorso Letterario
indetto dall’ Unesco di Torino, e alcuni suoi testi sono stati selezionati,
pubblicati e tradotti in 14 lingue, in occasione della Giornata Mondiale
dell’Alimentazione e Forum sulla condizione della Donna nel Mediterraneo nel
2014. Con alcuni testi critici e poetici ha partecipato al X Festival Mondiale
di Poesia di Caracas, al Festival delle Controculture a San Lorenzo (Roma), al
Festival Artisti di Strada, Tolfa; ha inoltre partecipato a Leggere Poesie
Galleria BiffiArte di Piacenza con una sua performance poetica denominata
‘Dialoghi’ in occasione di una mostra retrospettiva dedicata all’artista Jean Dubuffet.
Nel 2019 è risultata finalista al Concorso
dedicato a Gianmario Lucini, prima
edizione, sia nella sezione libro edito con La
parola detta, che nella sezione inedito con una raccolta dedicata al
padre. Nel 2020, sempre con La parola detta, è finalsta al Premio
Bologna in Lettere 2020.
Le sue opere d’arte visiva sono state esposte
in occasione di numerose manifestazioni.
Federica Giordano
Federica Giordano è nata a Napoli nel 1989 ed è
laureata in Letteratura tedesca. Ha curato la sottotilazione dei lungometraggi
di Cynthia Baett "Cycling the frame" e "The invisible
frame", presentati nell'ambito delle rassegne cinematografiche del Goethe
Institut di Napoli.
Una selezione di sue poesie inedite è stata
pubblicata nel numero di novembre 2016 della Rivista Poesia. Si occupa di
critica letteraria e collabora a varie riviste italiane, tra le quali
"Nuovi Argomenti" e "Poesia" di Crocetti.
Dal 2019 è tra i collaboratori del blog di
poesia della Rai, sul sito di Rainews curato da Luigia Sorrentino.
La sua raccolta di poesie Utopia Fuggiasca (Marco Saya Editore, 2016) ha vinto il premio
italo-russo Bella Achmadulina (2017) sezione Tonino Guerra, e il premio
L'Iguana (2017). Riceve inoltre menzione di merito al Premio Lorenzo Montano e
menzione speciale al Premio Frascati.
Ha pubblicato nel 2019 la raccolta di poesie La luna è un osso secco (Marco Saya
Edizioni).
La silloge inedita "Una Suite
dell'Innocenza" viene pubblicata sulla rivista Gradiva nr. 53 con commento
critico di Mario Fresa.
Antonietta Gnerre
Antonietta Gnerre, è docente, poetessa, critico
letterario, scrittrice, saggista, giornalista e promotrice culturale. Laureata
in Scienze Religiose si occupa come studiosa della poesia religiosa del ‘900.
Collabora con la Cattedra di Diritto e Letteratura del Prof. Felice Casucci,
Università del Sannio (BN), e con l’Università Irpina del Tempo Libero. Ha
pubblicato le sillogi poetiche: Il
Silenzio della Luna (Menna,1994), Anime
di Foglie (Delta 3, 1996), Fiori di
Vetro- Restauri di Solitudine (Fara, 2007), Preghiere di una Poetessa (Lo Spirito della Poesia, Fara, 2008), Pigmenti (Edizioni L’Arca Felice, 2010),
I ricordi dovuti (Le Gemme, Edizione
Progetto Cultura, 2015). I Saggi: Meditazione
poetica e Teologica in Mario Luzi ( Delta 3, 2008), Cristina Campo – Il viaggio silenzioso e spirituale, Forme di pensieri,
saggi di Diritto e Letteratura, a cura di Felice Casucci (ESI, Napoli, 2013
- 2015). Ha curato insieme a Rita Pacilio l’Antologia poetica Una luce sorveglia l’infinito sul tema
del Giubileo della Misericordia (La Vita Felice, 2016) e insieme alla famiglia
Bellofatto, l’antologia Abracci
(D&P 2016). Consulenza e postfazione del libro di Andrea Fazioli La beata analfabeta. Teresa Manganiello, la
sapienza delle erbe (San Paolo, 2016, Collana Vite Esagerate). La favola La storia di Pilli (Scuderi Editrice, 2019).
È Presidente del Premio Internazionale Prata, la cultura nella Basilica, giunto
alla XIV ed. e Direttore artistico della Festa dei Libri e dei Fumetti di
Avella. Collabora come opinionista con quotidiani e riviste religiose e come
critico letterario e intervistatrice con riviste cartacee e online di cultura
poetica. Le sue opere sono state tradotte in Messico, Slovenia, Bosnia.
Cinzia Marulli
Cinzia Marulli ha studiato sino-indologia
all’Università La Sapienza di Roma dove ha insegnato per due anni nella
cattedra di religioni e filosofie dell’estremo oriente.
Ha fondato e cura la collezione di quaderni di
poesia Le gemme per le edizioni
Progetto Cultura e il blog letterario ParolaPoesia. Ha portato avanti per alcuni anni un
laboratorio di poesia in una casa di riposo per anziani e ha organizzato e
diretto molti eventi e rassegne letterarie.
Ha partecipato a molti festival internazionali
di poesia in Italia, in America Latina e in Europa.
Ha scritto su numerose riviste di settore e ha
pubblicato i libri di poesie: Agave
(LietoColle, 2011) con prefazione di Maria Grazia Calandrone; Las mantas de Dios (Progetto Cultura, 2013)
in edizione bilingue italiano–spagnolo con traduzione di Emilio Coco e
prefazione di Mario Meléndez; Percorsi
(La Vita Felice, 2016) con prefazione di Jean Portante; La casa delle fate (La Vita Felice, 2017) con post fazione di Marco
Antonio Campos.
Marialoreta Mucci
Marialoreta Mucci nasce nel 1990 in Abruzzo. Ha
studiato Lettere Moderne a Roma laureandosi con una tesi su Carmelo Bene
scrittore. Si occupa di comunicazione in una società di consulenza ambientale
dove lavora con la realtà virtuale per scopi educativi.
Adam Vaccaro
Adam Vaccaro, poeta e critico nato in Molise
nel 1940, vive a Milano. Ha pubblicato varie raccolte di poesie, tra le ultime:
La casa sospesa (Novi Ligure, 2003); La piuma e l’artiglio, (Editoria&Spettacolo,
Roma, 2006); Seeds (New York, 2014),
raccolta scelta da Alfredo De Palchi per Chelsea Editions, con traduzione e
introduzione di Sean Mark; Tra Lampi e
Corti (Saya Ed, Milano, 2019) e Identità
Bonefrana (Di Felice Edizioni, Martinsicuro, 2020). Tra le pubblicazioni d’arte:
Spazi e tempi del fare, con acrilici
di Romolo Calciati (Studio Karon, Novara, 2002); Sontuosi accessi - superbo sole, con disegni di Ibrahim Kodra (Signum
edizioni d’arte, Milano, 2003); Labirinti
e capricci della passione, con tecniche miste di Romolo Calciati (Milanocosa,
Milano, 2005). Con Giuliano Zosi e altri musicisti, che hanno scritto brani
ispirati da sue poesie, ha realizzato concerti di musica e poesia. È stato
tradotto in spagnolo e in inglese.
È presente in molti blog e raccolte antologiche
e collabora a riviste e giornali con testi poetici e saggi critici.
Ha fondato e presiede Milanocosa
(www.milanocosa.it,), Associazione Culturale con cui ha realizzato numerose
iniziative. Cura la Rivista telematica Adiacenze,
materiali di ricerca e informazione culturale del Sito di Milanocosa.
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